Reddito di Cittadinanza e Riforma del Lavoro

Reddito di Cittadinanza e Riforma del Lavoro.

Certo, a una questione cosi’ complessa van date risposte articolate e innanzitutto partirei dalla liberta’ che oggi viene di fatto negata ai lavoratori dipendenti di poter provare altre strade (altri datori di lavoro, altri lavori, percorsi di istruzione/formazione, autoimpiego, necessita’ di cura familiare) ottenendo il diritto a un sussidio al pari di chi viene licenziato, e in modo condizionato – quando il proprio tempo non sia gia’ impegnato – a una disponibilita’ part-time compatibile con le necessita’ su indicate per attivita’ di tipo accessorio di utilita’ sociale. Perche’ dico che di fatto questa liberta’ viene negata: quale centro per l’impiego o selezionatore di azienda assumerebbe in un periodo – che non e’ certo di espansione dell’occupazione – un candidato in prova sapendo che questi ha gia’ un lavoro su cui – anche se non contento – puo’ contare? E quanti se la sentirebbero di rischiare, pur lamentandosi dell’attuale, sapendo di non poter contare in caso di non superamento della prova di un rientro nella passata situazione? A costo di mandar giu’ tanti bocconi amari, si tiene quel che si ha, senza riuscire ad allargare i propri orizzonti e dare una svolta alla propria vita. Se il passaggio potesse avvenire con garanzia di sostegno nei periodi fra un lavoro e l’altro da tentare, durante i periodi di disoccupazione si potrebbe investire in percorsi di istruzione/formazione o dedicarsi alla cura (documentabile) dei propri cari – bambini, infermi, anziani – o – in modo programmabile da enti locali – dedicarsi ad attivita’ transitorie, dette accessorie nel gergo INPS, che vadano a beneficio della collettivita’ nel proprio territorio di domicilio. L’utilizzo dei buoni lavoro ogni mese riscossi, a seguito di richiesta da parte di enti o privati interessati a prestazioni temporanee, potrebbe a fine mese successivo essere scalato dallo stesso istituto INPS che eroga i buoni lavoro da un sussidio VERAMENTE UNIVERSALE che con questo sistema potrebbe essere assegnato, senza limitazioni di eta’, versamenti contributivi precedenti ecc. e senza limitazione di durata, perche’ – come dice Poletti – nessuno passi il tempo al bar a spese dei cittadini ipertassati ma al tempo stesso nessuno sia indotto a farla finita perche’ disperato. La liberta’ e’ partecipazione …..

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